lunedì 12 dicembre 2011

Gabriele d'Annunzio

Ricordato per la particolare vivacità poetica e per la sua inconfondibile ed estrosa eleganza.
Il Vate non celò mai il suo amore per il bello, famosa la sua massima: "Io sono un animale di lusso".
Fu così che, quando dagli armadi del Vittoriale emersero abiti, cappotti, fazzoletti, guanti, colletti inamidati, fasce da collo in piquè bianco, una pelliccia d'orso, bretelle, scarpe ecc.. quel guardaroba fu identificato come l'esempio più calzante della moda maschile tra 800 e 900.
Proprio per celebrare il gusto eccelso del Poeta, dopo 70 anni dalla sua morte, viene restaurato il suo raffinatissimo guardaroba ed esposto in modo permanente nella sua casa natale di Pescara.
Anche da tale collezione traspare la sua passione per l'eccellenza e la tensione verso il bello, ecco quindi i tessuti della tessitura Lisio creati appositamente per il Vate, le linee e i tagli impeccabili dei suoi abiti, i felici accostamenti tra colori e non colori. Egli prediligeva infatti il grigio, il bianco avorio, il nero. Proprio in occasione di questa mostra, la Brioni Roman Style SpA, che ha in comune con il Vate le origini abruzzesi ( Nazareno Fonticoli, uno dei cofondatori della Brioni era infatti abruzzese), ha voluto celebrare il gusto del d'Annunzio creando una collezione di abiti ispirata al suo stile, anche essa visibile presso l'esposizione.

" Io ho quel che ho donato" G.d.A



Collezione creata da Brioni in onore di d'Annunzio

Giacca originale del Vate restaurata








 







lunedì 5 dicembre 2011

Nati con la Camicia




"L'eleganza si concentra nella camicia" a sostenerlo il grande Oscar Wilde.
Premettiamo che vi sono molti prodotti confezionati su taglia di ottima qualità .
Per esempio, le camicie, sportive, non- iron della Brooks Brothers  in "supima cotton", che subiscono un trattamento per cui riescono a sembrare sempre stirate, anche appena uscite dalla lavatrice. 
Vi sono anche alcuni prodotti napoletani, le camicie ISAIA per citarne uno, di buona fattura.
Ciò che a noi interessa in questa sede, è invece analizzare la sempre più diffusa camicia su misura, tentando di spiegare perchè sceglierla, ma sopratutto cosa chiedere e cosa osservare per avere un prodotto artigianale di alto livello ad un prezzo equo.
A Roma, le "camicerie su misura" sono ormai sempre più numerose , ma quelle che riescono ad offrire un puro prodotto artigianale sono veramente poche.
La maggior parte dei negozi e delle camicerie che offrono il servizio su misura , si avvalgono di collaborazioni esterne con laboratori più o meno validi, che confezionano camicie conto terzi. Molto spesso troveremo quindi per la città lo stesso prodotto, proveniente dallo stesso laboratorio, a prezzi di volta in volta diversi.
Vediamo allora come riconoscere un vero prodotto artigianale, per cui vale la pena spendere qualcosina in più.
In primis va sottolineato il fatto che per sua natura la camicia su misura, essendo costruita sul corpo del cliente e dovendolo vestire perfettamente, necessita di almeno una prova per correggere eventuali difetti e inestetismi.  Solo l'occhio e la sapiente esperienza artigiana saprà come riparare, in sede di prima prova, ad eventuali abbondanze di tessuto o a drappeggi antiestetici o ad appiombi errati . La prova viene di solito confezionata su un tessuto di scarto e sarà utilizzata per creare il modello, utile a confezionare tutte le camicie che verranno ordinate in futuro. Campanello d’allarme, ovviamente, è il fatto che una camiceria artigianale non effettui la prova, sul primo ordine.
Artigianale e semi-industriale:  La vera CAMICIAIA, parte dalle misure del cliente per disegnare il modello. La camiceria semi industriale ( o semiartigianale) parte dalla modellistica su taglia (proprie della camiceria industriale) per poi effettuate modifiche in base alle misure del cliente. Come riconoscerle?
            Entrando in una nuova camiceria, la prima richiesta che effettuo è quella di visionare un prodotto già confezionato per qualche cliente. Stendendo la camicia su di un piano e alzando la manica potrò notare due diverse situazioni.



   
FOTO A
FOTO B




1) Vediamo in entrambe i casi il fianco di una camicia, con la manica stesa verso l'alto: nella foto A è ritratta una camicia artigianale, nella foto B una camicia semi industriale. In primis notimo la diversa cucitura del fianco, nella foto A cucitura all'inglese , nella foto B cucitura con la macchina industriale a doppio ago (strumento che una camiciaia DOC non avrà mai nel suo laboratorio).


           
FOTO A

FOTO B
 



2) Nella foto A possiamo inoltre notare che la manica è cucita a busto chiuso. Questo vuol dire che solo una volta ultimato il busto della camicia verrà inserita e cucita la manica. Lo si nota agevolmente dal fatto che la cucitura del busto e quella della manica non combaciano, ma la linea di cucitura della manica risulta ruotata di qualche centimetro più in avanti rispetto a quella del busto. Nella foto B invece la cucitura del busto e quella della manica sono continue. Avere una camicia confezionata come nella foto A vuol dire indossare una camicia più comoda nei movimenti quotidiani.


Questi gli espedienti più efficaci per distinguere un buon prodotto artigianale, da una camicia semi industriale.

Aggiungo per concludere, tutte quelle finiture che, secondo noi, non devono mancare in un prodotto di qualità:

1) Asole: A mano, quelle della foto A, mordono il tessuto e sono notevolmente diverse e subito riconoscibili da quelle fatte a macchina ( foto B) 
                                                                                       

FOTO B
FOTO A




















2) Colli e polsi non adesivati (Foto A). Il tessuto è cucito sulla tela, libero di adattarsi ai movimenti del corpo. C'è da dire: poco usato. Si guadagna senza meno in estetica , il collo in particolare, è più sinuoso e meno rigido ed ingessato del più comune collo adesivato, tuttavia meno facile da stirare e più sensibile ad un lungo utilizzo ( dopo una estenuante giornata lavorativa, lascerà anche lui trapelare la sua stanchezza con qualche piega di troppo). Nella foto B il particolare di un vecchio collo adesivato, caratterizzato da un interno in tela termoadesiva. 


                                                                                         
FOTO B
FOTO A

3) Bottoni in madreperla cuciti a mano, con metodo classico, a croce, o a giglio.   
4) Cifre ricamate a mano, cercando di evitare azzardi come cifre sul polsino o sul collo. Le cifre infatti, non devono essere un blasone da ostentare, ma devono essere sempre apposte con discrezione. Originariamente il loro scopo era meramente utilitaristico. Infatti nelle famiglie molto numerose, si usava ricamare le iniziali dei vari componenti della famiglia sulle camicie, per poterle distinguere.

Ovviamente è possibile, inoltre,  richiedere varie ribattiture a mano, dal giro manica al collo ecc... con un surplus di prezzo.

Parliamo, infine, di costi. Ovviamente difficile è quantificare, poichè le numerose camicerie che offrono un prodotto semi industriale (spesso dichiarandolo artigianale al 100%) hanno, quasi sempre, una scelta di tessuti, di dubbia qualità, in loco, e forniscono quindi, un costo totale (compreso tessuto). 
 Valutiamo ,in media, il solo costo di manifattura escludendo i tessuti: circa 75€ per una camicia artigianale DOC (come descritta dai punti 1 2 3 4 ), 90€ per una camicia artigianale con ribattiture a mano. 
Per una camicia semi industriale il costo medio della fattura è di circa 40 €. 
A queste cifre dovrete aggiungere il costo del tessuto, per esempio 22€/metro* per un tessuto Testa (TECA Roma Viale Mazzini). 




*Per una camicia occorrono almeno 170 cm di tessuto, a salire in base alla corporatura.